In questo articolo, Costantini e Fancellu danno una possibile interpretazione del ruolo della tiamina nel Parkinson, per spiegare perché la tiamina somministrata ad alto dosaggio porterebbe a un miglioramento dei sintomi.
Ruolo della tiamina - La tiamina è un cofattore di numerosi enzimi coinvolti nel metabolismo energetico delle cellule e nel metabolismo ossidativo (transchetolasi, alfa-chetoacido decarbossilasi, piruvato deidrogenasi, alfa-chetoglutarato deidrogenasi). Un cofattore è un “aiutante” che “assiste” gli enzimi nelle reazioni biochimiche. Quindi la tiamina è fondamentale per i processi metabolici che producono l'energia di cui la cellula ha bisogno; è essenziale nel metabolismo del glucosio, che sarebbe ridotto nel cervello delle persone con malattia di Parkinson (MP). Una carenza di tiamina avrebbe gravi conseguenze per la cellula.
Studi recenti suggeriscono che la tiamina ha anche delle funzioni non coenzimatiche, che potrebbero svolgere un ruolo nella neuroprotezione.
Conseguenze della carenza di tiamina - Costantini e Fancellu suggeriscono che, a seguito di eventi che si verificano nella MP, potrebbe verificarsi una “disfunzione del trasporto intracellulare della tiamina o anomalie enzimatiche strutturali” che potrebbero portare alla carenza di tiamina.
Questa carenza si verificherebbe però selettivamente solo in alcune aree del cervello delle Persone con il Parkinson (PcP), che sono le aree più colpite dalla malattia.
Una carenza di tiamina, l'incapacità del sistema di trasporto della cellula di portarla dove è necessaria o anomalie enzimatiche in queste aree del cervello rallenterebbero le principali reazioni biochimiche che dipendono dalla tiamina per produrre energia. Questa situazione rappresenterebbe una sfida importante per la sopravvivenza cellulare, con conseguente morte neuronale e sintomi della MP.
Prove a sostegno - A sostegno di questa teoria sulla carenza di tiamina nella MP, Costantini e Fancellu riportano un numero crescente di prove provenienti dai risultati di diversi studi.
Una di queste è la scoperta di attività ridotte degli enzimi tiamina-dipendenti nel cervello di modelli animali con carenza di tiamina e nella substantia nigra delle PcP.
Un'altra scoperta riguarda la presenza di livelli più bassi di tiamina libera nel liquido cerebrospinale delle persone con MP rispetto a quelli delle persone senza MP.
Diversi studi hanno anche dimostrato un legame tra MP e tiamina (Khanh vinh quoc Lu'o'ng e Lan Thi Hoàng Nguyên , 2012) e un aumento del rilascio di dopamina è stato osservato in uno studio su un modello [di MP] nel ratto in cui è stata somministrata tiamina nella zona striata. Inoltre, è stata riscontrata una riduzione delle funzioni intracellulari della tiamina, che risultano bloccate in alcune malattie genetiche che colpiscono i trasportatori della tiamina o gli enzimi del metabolismo della tiamina. Infine, i dati del modello di lievito di fissione hanno suggerito che “l’aumento della tiamina intracellulare potrebbe ridurre la concentrazione e l’aggregazione di alfa-sinucleina” (K. A. Brandis et al., 2006).
Effetto della somministrazione di dosi elevate di tiamina - La somministrazione di dosi elevate e sovra-fisiologiche di tiamina aggiungerebbe tiamina, attraverso la diffusione passiva, alla cellula e ai mitocondri, superando le disfunzioni sopra descritte e provocando un miglioramento dei sintomi attraverso: a) un aumento dell'attività dei processi enzimatici tiamina-dipendenti nelle zone colpite dalla MP, riattivando il metabolismo energetico, e b) un aumento della dopamina o una migliore utilizzazione della levodopa esogena.