L’affaticamento è un sintomo non motorio comune nella malattia di Parkinson, che influenza negativamente e notevolmente la qualità della vita delle Persone con il Parkinson (PcP). Provoca una riduzione del livello di energia o un aumento della percezione dello sforzo non proporzionale al livello di sforzo effettuato.
Data la sua frequente insorgenza nella malattia di Parkinson e il suo impatto significativo sulle funzioni quotidiane, è importante monitorarlo per valutare gli effetti correlati al dosaggio della terapia con la vitamina B1.
L'affaticamento (stanchezza estrema) è spesso uno dei primi sintomi a migliorare con la vitamina B1. La persona colpita si sente più energica e in grado di svolgere molti più compiti in una giornata rispetto al solito, spesso senza nemmeno rendersene conto.
Stocchi et al. hanno riferito che l'affaticamento “stressante” (punteggio medio PFS-16 ≥ 3,3) è associato a punteggi totali più elevati della Unified Parkinson's Disease Rating Scale (UPDRS) e a una qualità di vita peggiore nelle PcP italiane (Stocchi, 2014).
SCALA DELLA FATICA DEL PARKINSON (PFS) Uno strumento utile per autovalutare la fatica e monitorare l’impatto della terapia B1 è la Parkinson Fatigue Scale (PFS-16) sviluppata da Brown nel 2005 (Brown, 2005).
Si tratta di un questionario composto da 16 affermazioni sulla fatica nelle ultime due settimane e su come queste influiscono sulle attività quotidiane della PcP.
È semplice da usare e ha un'affidabilità test-retest soddisfacente (Brown, 2005). La gravità della fatica può anche associarsi alla prognosi della MP. Brown concede l'autorizzazione per il suo utilizzo nella gestione clinica e nella ricerca senza fini di lucro.
Lo strumento PFS può essere utile per osservare attentamente gli effetti della terapia con la vitamina B1 nel rallentare il peggioramento dei sintomi in caso di affaticamento.
È stato suggerito che le domande 14 e 16 nella PFS-16 possano rappresentare processi neuroinfiammatori in corso nelle PcP (Niimi, 2019).