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Notizie promettenti sulla terapia con tiamina (vitamina B1) ad alto dosaggio nella malattia di Parkinson

La questione di un RCT nella terapia con vitamina B1 (tiamina ad alte dosi).

Ripropongo qui alcune considerazioni rilevanti anche per il Parkinson - già fatte e pubblicate su questo sito - sull'efficacia dimostrata della tiamina ad alto dosaggio (vitamina B1) nell’IBD (malattia infiammatoria cronica intestinale) attraverso uno studio randomizzato e controllato (RCT). Lo faccio integrando queste osservazioni con alcuni commenti sullo studio in estensione condotto dagli stessi autori dopo l'RCT iniziale.

Perché riportare uno studio sull’IBD in un blog sulla terapia con vitamina B1 nel Parkinson?

Perché riportare uno studio sull'effetto della tiamina sul sintomo dell'affaticamento nelle malattie infiammatorie intestinali (IBD) in questo blog dedicato alla terapia con vitamina B1 nella malattia di Parkinson?

Ciò che rende questo studio di grande interesse e rilevanza per la terapia con tiamina ad alto dosaggio (HDT) nel Parkinson è il fatto che, primo nel suo genere, utilizza un robusto protocollo di ricerca come quello di un RCT per valutare l’efficacia della terapia con tiamina ad alto dosaggio (HDT).

L'RCT (studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo) è attualmente considerato il gold standard nella ricerca medica e finora rappresenta la prova mancante, definitiva e convincente dell'efficacia del protocollo High-Dose Thiamine (HDT) nella malattia di Parkinson.

Lo studio RCT

Lo studio è stato condotto da Bager e collaboratori in Danimarca per studiare l'effetto e il profilo di sicurezza della tiamina orale ad alto dosaggio nei confronti dell’affaticamento cronico in 40 pazienti con IBD (Bager, 2021). La dose orale giornaliera di tiamina variava da 600 a 1800 mg, in base al sesso e al peso, secondo il protocollo Costantini (Costantini, 2013).

I partecipanti allo studio sono stati assegnati in modo casuale a ricevere tiamina (il gruppo tiamina) o placebo (il gruppo placebo). Si è trattato di uno studio in doppio cieco, nel senso che né i ricercatori né i partecipanti sapevano chi stesse ricevendo la tiamina o il placebo.

Il punto chiave è che, come ho già detto, si è trattato di uno studio RCT, cioè uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, con crossover, a differenza dei precedenti studi sulla terapia con tiamina ad alto dosaggio che erano casi clinici o studi in aperto sulla tiamina ad alto dosaggio (HDT).

Negli studi in aperto, i ricercatori e i partecipanti allo studio sanno “chi sta prendendo che cosa”. Ciò potrebbe sollevare la questione della potenziale influenza dei ricercatori e dei partecipanti “non in cieco” sui risultati attesi. Gli studi in aperto sono pertanto soggetti alla possibilità che gli effetti riportati siano dovuti all'"effetto placebo", che è associato ad elevate aspettative. Lo studio di Bager, invece, ha previsto un gruppo di controllo placebo per valutare gli effetti del trattamento.

Il protocollo utilizzato nello studio ha seguito da vicino il protocollo di Costantini per le stesse condizioni mediche, pubblicato nel suo articolo nel 2013.

Inoltre, un importante approccio metodologico utilizzato nello studio è stato l'approccio “cross-over”. Dopo 4 settimane di somministrazione di tiamina o di placebo seguite da un periodo di wash-out di 4 settimane, i partecipanti sono stati scambiati da un gruppo (tiamina o placebo) all'altro gruppo. Ciò vuol dire che tutti i partecipanti allo studio sono stati esposti rispettivamente sia alla tiamina ad alto dosaggio che a placebo. Questo è un metodo di ricerca valido che aggiunge peso allo studio e ai suoi risultati.

Lo studio è stato condotto in un nuovo sito, in Danimarca, a differenza di precedenti casi clinici sull’affaticamento nelle IBD e sull’esperienza clinica con la terapia con vitamina B1, che provenivano principalmente dallo stesso sito italiano.

I risultati hanno confermato l’efficacia dell’uso di tiamina ad alto dosaggio. Una riduzione media di 4,5 punti nell'affaticamento - misurata mediante il questionario sulla malattia infiammatoria intestinale - è stata rilevata dopo tiamina, rispetto a un aumento medio di 0,75 punti dopo placebo. Inoltre, un'alta percentuale di partecipanti ha avuto un miglioramento di 3 punti o più quando hanno assunto la tiamina rispetto a quando hanno assunto placebo.

Il trattamento è stato sicuro e ben tollerato.

Si possono fare le seguenti osservazioni, sottolineando che queste vanno oltre la questione del trattamento della fatica nell’IBD. Lo studio ha confermato:

- che la tiamina ad alto dosaggio, basata sul protocollo Costantini, si è rivelata altamente efficace;

- che la tiamina ad alto dosaggio è stata ben tollerata durante il periodo dello studio;

- l'uso di una vitamina a dosi farmacologiche, piuttosto che l’uso come integratore alimentare.

Lo studio esteso in aperto

Un altro aspetto interessante è che gli autori dello studio hanno esteso lo studio per vedere se gli effetti sulla fatica osservati nell’RCT potevano essere mantenuti somministrando una dose fissa di tiamina orale a tutti i partecipanti per 12 settimane. La dose giornaliera scelta è stata quella di 300 mg. Questa dose è stata molto più bassa di qualsiasi altra dose utilizzata nel precedente RCT e non è stata basata sul peso dei partecipanti.

Questo studio di follow-up è stato uno studio randomizzato, in aperto e controllato. Ciò significa che i pazienti sono stati assegnati in modo casuale al gruppo che ha ricevuto la tiamina o al gruppo di controllo che ha ricevuto placebo. A differenza dell'originale RCT in doppio cieco, sia i ricercatori che i pazienti sapevano chi stava ricevendo tiamina e chi no (studio in aperto).

I risultati della prima parte dello studio esteso hanno mostrato un peggioramento del sintomo dell’affaticamento in tutti i partecipanti, compresi quelli che avevano ricevuto tiamina. La stessa dose orale di 300 mg uguale per tutti è risultata quindi inadeguata a mantenere gli effetti ottenuti durante l’RCT.

Questi risultati possono sembrare deludenti a prima vista, ma non lo sono. Erano prevedibili.

Infatti, nel protocollo originale sulla tiamina di Costantini e nell’RCT iniziale di Bager, le dosi di tiamina sono state determinate individualmente attraverso un protocollo standard, basato su sesso e peso.

Ciò spiega il livello delle dosi giornaliere utilizzate da Costantini nel suo studio pilota in aperto sulla tiamina nell'affaticamento cronico nella IBD, che sono andate da 600 mg a 1.500 mg/giorno, e le dosi giornaliere utilizzate nello studio iniziale di Bager, che sono andate da 600 a 1800 mg/giorno, calcolate individualmente in base al sesso e al peso dei partecipanti.

Pertanto, le dosi di tiamina associate a un miglioramento significativo del sintomo dell’affaticamento sono state molto più elevate nello studio randomizzato rispetto a quelle utilizzate nello studio in estensione con adattamento a ciascun partecipante.

Assunzione libera di tiamina

Dopo le prime 12 settimane, lo studio in estensione è continuato, consentendo a qualsiasi partecipante di assumere liberamente tiamina da banco a qualsiasi dosaggio per sei mesi, indipendentemente dal fatto che facessero parte del gruppo tiamina o del gruppo di controllo.

Sorprendentemente, l’affaticamento è migliorato nei partecipanti che hanno assunto tiamina, nonostante non fosse stato dato alcun consiglio ai partecipanti su una dose specifica.

Due terzi (66%) dei partecipanti hanno raggiunto livelli normali di fatica entro la fine di questa fase dello studio.

Questo studio in estensione è importante in quanto suggerisce fortemente che:

a) non esiste una dose di mantenimento fissa che possa essere applicata a ciascun paziente indipendentemente dal suo peso, almeno per dosi orali giornaliere di 300 mg e per i primi 9 mesi di trattamento;

b) la tiamina somministrata ad alto dosaggio è efficace nell'affaticamento dell’IBD.

Sebbene questi due studi forniscano ulteriore supporto al lavoro di Costantini, sono necessarie ulteriori conferme, in particolare per la malattia di Parkinson.

La differenza che i donatori possono fare nella lotta contro la malattia di Parkinson

Si spera che questi studi stimolino ulteriore interesse per la terapia con la vitamina B1 anche tra i potenziali donor, per finanziare un RCT sulla terapia HDT (vitamina B1) con tiamina ad alto dosaggio nella malattia di Parkinson.

È nell'interesse di tutti vedere il Parkinson portato sotto controllo in un momento in cui non è attualmente disponibile alcuna cura per arrestarlo o semplicemente per rallentarne la progressione.

Diverse vitamine B sono state utilizzate a dosi farmacologiche in persone affette da malattia di Parkinson in diversi studi, confermando questo nuovo approccio, seguito nel Parkinson da Costantini.

Enormi quantità di denaro sono state investite nella ricerca sulla malattia di Parkinson. Il numero di studi di ricerca sul Parkinson è aumentato notevolmente negli ultimi decenni, con oltre 11.000 studi condotti e finanziati nel solo 2022, ma fino ad ora questi studi non sono riusciti a trovare una risposta.

Un intervento semplice come la terapia con tiamina ad alto dosaggio (vitamina B1) è a portata di mano, pronto per essere testato in uno studio randomizzato e controllato, un intervento che offre il potenziale di fornire sollievo e speranza.

Investire in uno studio di questo tipo può fornire una ricompensa morale per uno studio che potrebbe scrivere la storia della medicina.

Anche un piccolo contributo può aiutare a fare la differenza. Le donazioni possono essere effettuate tramite il sito gofundme.

Finora sono state effettuate donazioni per un importo complessivo di € 28.310 in circa 5 anni.

Un quinto dell'importo è stato donato dal lancio di questo sito, in soli tre mesi.

Anche se queste donazioni siano indubbiamente apprezzate e nonostante questa tendenza in aumento, di questo passo ci vorrebbero più di 40 anni per raggiungere l’importo richiesto per lo studio, che si stima sia di circa 1.000.000 di euro. Questa cifra sembra elevata ma è solo una goccia nell'oceano dei contributi dati alla ricerca sul Parkinson.

Abbiamo contattato numerosi donor, ma il tuo aiuto è necessario per identificare altri donor potenziali, si spera attraverso contatti personali, donor che vogliano far parte di questa entusiasmante e promettente iniziativa scientifica per alleviare le indicibili sofferenze delle persone con Parkinson e delle loro famiglie.

Milioni di persone con la malattia di Parkinson in tutto il mondo stanno aspettando questo studio.

Sii il nostro ambasciatore, porta i donor attorno al tavolo: tu puoi fare la differenza!

Riferimenti bibliografici

Bager P, Hvas CL, Rud CL, Dahlerup JF. Randomised clinical trial: high-dose oral thiamine versus placebo for chronic fatigue in patients with quiescent inflammatory bowel disease. Aliment Pharmacol Ther. 2021 Jan;53(1):79-86. doi: 10.1111/apt.16166. Epub 2020 Nov 18. PMID: 33210299.

Costantini A, Pala MI. Thiamine and fatigue in inflammatory bowel diseases: an open-label pilot study. J Altern Complement Med. 2013 Aug;19(8):704-8. doi: 10.1089/acm.2011.0840. Epub 2013 Feb 4. PMID: 23379830.

Bager P, Hvas CL, Rud CL, Dahlerup JF. Long-term maintenance treatment with 300 mg thiamine for fatigue in patients with inflammatory bowel disease: results from an open-label extension of the TARIF study. Scand J Gastroenterol. 2022 Jan;57(1):37-43. doi: 10.1080/00365521.2021.1983640. Epub 2021 Sep 30. PMID: 34592862.

Sergio Pièche

31.07.2023
2024-03-22 20:10 Malattia di Parkinson Terapia con vitamina B1